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Un palloncino rosso da inseguire come il sogno di cantare la gioia della vita con stupore e meraviglia. È questo il Teatro delle apparizioni, giovane compagnia romana guidata dal regista Fabrizio Pallara. Il suo sguardo naif, disincantato e ingenuo sul mondo, riesce a far innamorare gli spettatori. A catturarli con la semplicità spiazzante di una storia, di un oggetto, di una carezza, di parole declamate nel buio che sono un invito diretto a partecipare al gioco delle messinscene. Nel libro, il Teatro delle apparizioni vive nel racconto dei suoi allestimenti teatrali (dallo spettacolo d'esordio Gobbo il re, storta la regina a La stanza dei segreti), nelle voci di quanti negli anni hanno dato corpo e anima al gruppo, nelle foto, nelle locandine, negli schizzi, progetti di impianti scenici, storyboard, appunti di regia che testimoniano la ricchezza di un percorso teso a preparare con rigore le condizioni di quell'evento straordinario che è il teatro.